domenica 3 agosto 2014

Gatti e piante - dell'esercizio della pazienza

Dicevamo della sostanziale impossibilità di convincere un gatto a fare qualcosa di diverso da quello che ha deciso di fare e di come invogliarlo a frequentare solo una certa parte del giardino, o almeno a praticare solo in quest’ultima gli esercizi che considera più divertenti.

Ecco, dunque, alcuni degli stratagemmi che ho sperimentato con maggiore successo:


  • I complimenti e i croccantini



Qualche complimento (i gatti sono tanto, tanto vanitosi. Un “beeeeello, che braaaaaaavo” pronunciato con voce suadente viene grandemente apprezzato), una carezza o un grattino dietro le orecchie o sotto il mento (ma attenzione, questi verranno accettati solo dal vostro gatto o da uno che vi conosce bene), qualche croccantino o una piccola leccornia sono accolti con piacere. Il cibo rappresenta l’attrattiva principale per gatti poco propensi a concedere certe confidenze; stiamo parlando comunque di piccoli assaggi, di bocconcini. Non vanno usati in quantità e mai lasciati in giro incustoditi, perché attirerebbero inevitabilmente i randagi di passaggio (a meno che non ne gradiate le visite, voi ma soprattutto i gatti che abitano già la vostra casa).
Agendo al momento giusto, si può sperare che il gatto apprenda, magari dopo un po’ di tempo, che quando si trova in un certo luogo riceve un premio. Verrà lì solo per questo, sia chiaro, non certo per fare piacere a voi, ma l’importante è che lo faccia, no?
Insistete e soprattutto non interrompete improvvisamente l’addestramento. I gatti sono tanto abitudinari e tollerano male i cambiamenti repentini.


  • Gli incontri ravvicinati di tipo felino 



Sempre allo scopo di comunicare al gatto approvazione e lasciare che si tranquillizzi  nel luogo in cui si trova, ho avuto modo di osservare che spesso è sufficiente fare in modo che resti da solo, evitando di avvicinarsi troppo a lui. Se proprio è necessario, ci si può abbassare, mettendosi seduti o accovacciati, e parlargli con voce bassa e dolce, chiudendo lentamente gli occhi e reclinando il capo all’indietro. Per allontanarvi, retrocedete lentamente, senza alzarvi di scatto. Insomma, fate come se aveste davanti un leone o una tigre del Bengala: siate rispettosi ed evitate di disturbarlo, quando avrà mostrato di gradire un certo luogo. Altrimenti, non vi aggredirà di certo ma si alzerà e si allontanerà sdegnato.

N.d.r.: un buon sistema per fare amicizia con un gatto o farsi riconoscere è quello di chinarsi lentamente restando ad una certa distanza e allungare verso di lui, con il braccio teso, il dito indice. Se vi trova simpatici (i gatti sono molto istintivi in questo), si avvicinerà e lo annuserà, come se fosse il nasino di un altro gatto; se no, vi ignorerà completamente. In questo caso è meglio rinviare ad un momento più propizio il tentativo di approccio.


  • L’esercizio della pazienza

In fondo, non è difficile allestire un giardino gattosostenibile. Ma c’è una cosa, un requisito indispensabile, di cui si dovrà tenere conto ancor prima di iniziare a lavorare: tanta, tanta pazienza. Preparatevi a lunghe attese, a pause che vi sembreranno senza fine, ad interruzioni impreviste, perché i felini hanno concetti di tempo e tempestività quantomeno bizzarri dal punto di vista umano.
State preparando lo strato di drenaggio sul fondo della ciotola nuova? Bene, se micio vi ha visto sicuramente vorrà saltarci dentro, e se ne starà lì tranquillo a scavare e fare i suoi bisogni mentre voi aspettate con il sacco da 80 litri di terriccio in precario equilibrio sulla carriola.
Avete piazzato un bellissimo paletto cordato e aspettate già da due mesi che micio lo degni di uno sguardo? Probabilmente, dovrete aspettare ancora…. e altre amenità di questo genere.

Io sono arrivata alla conclusione che la stessa struttura dei geni gatteschi sia organizzata in modo tale da rendere del tutto inconcepibili idee come quelle di fretta, urgenza,  scadenza, opportunità degli interventi.  Fatte salve, ovviamente, sfumatissime ragioni dettate da una logica imponderabilmente “fuzzy”.
Del resto, diciamolo, quante volte l’impellente bisogno di rapidità ci stressa, ci induce a prendere decisioni sbagliate? Se solo riuscissimo a mantenere la calma come fanno i gatti… ci accorgeremmo che molte risposte alle nostre domande, molte soluzioni, il più delle volte arrivano da sole, quando i tempi sono maturi, e che nel frattempo non dovremmo far altro che star lì, ben disposti ad accoglierle, osservando la bellezza del mondo intorno a noi, facendo tesoro delle esperienze, vivendo fino in fondo le opportunità che la vita ci offre.
Quante volte la fretta non ci permette neanche di vederle, quelle opportunità. Come se guardassimo dal finestrino di un treno troppo veloce perché si possa distinguere il paesaggio che stiamo attraversando. Davvero è così importante arrivare al più presto alla prossima stazione, e poi a quella successiva e all’altra ancora?

(nella prossima puntata: esempi di progettazione)

1 commento:

  1. Sto cercando di insegnare ai ragaTTini Tigre e Fiesta le buone maniere ma son giovani e han solo voglia di giocare. Li sto portando nell'orto quando riesco ad andarci e loro si divertono un sacco a fare agguati ai miei strumenti e tuffi sulle erbacce estirpate.
    Non penso riuscirei a vivere serenamente senza i gatti.

    RispondiElimina