Autunno alla Landriana...
Visitare una fiera del giardinaggio è un’esperienza che non
finisce mai di sorprendermi.
Cambia ogni volta il mio modo di viverla, e riporto sempre a
casa qualcosa di più, a parte le piante nuove.
Il presupposto è che si tratti di una fiera “buona”, ovviamente,
fatta come si deve, con una selezione di piante diversa da quella che si può
trovare in un qualsiasi vivaio vicino a casa o sui bancali del supermercato, non
solo più ricca, proprio tutta un’altra cosa. Una selezione offerta da gente esperta, appassionata,
prodiga di consigli e ricchissima di esperienza, che non sta lì per rifilarti a
tutti i costi qualcosa. Questa è gente che magari neanche te la vende, la
pianta, se non è sicura che la tratterai nel modo giusto.
Una fiera organizzata bene.
Secondo me mettere in piedi un
evento così è un po’ come cucinare un piatto elaborato: ci vogliono gli
ingredienti giusti, nelle giuste dosi. Ci vuole amore per quello che si fa, per
riuscire a sedurre il palato dei commensali, non solo a tapparne lo stomaco. Il resto è quattrosaltinpadella. Certo va bene
se hai fretta di arrangiare una cena, ma cucinare perdavvero è un’altra cosa… e anche
mangiare ha sicuramente tutto un altro gusto.
Ecco, sarà che ci vado con gli amici e che ormai sono tra
amici, ma per me la Landriana è una di queste fiere speciali. Arrivi, dai
un’occhiata che abbraccia tutto il prato principale, respiri e ti tuffi,
cominci a nuotare…. ed ecco che guardare è anche gustare, ascoltare è imparare,
commentare è condividere un po’ di te stesso, non solo fare un apprezzamento o dare un
giudizio improvvisato. E poi, cosa non da poco: ne esci convinto di non essere
poi così tanto matto come credevi. Che ci sono altri, tanti altri, tanti
bellissimi altri come te. E ti pare poco.
Anche perché dopo qualche anno che frequenti certi posti ormai
conosci quasi tutti. Amici di fiori, di foglie, di mani sporche di terra, di
pezzetti di vita raccontati quasi per caso, di occhi allegri di bambini che
brillano quando guardano una pianta nuova, quando ti dicono “prendi questa” e
già pregustano il piacere che proverai quando l’avrai portata a casa e la
vedrai crescere e ne ammirerai il colore, o ne annuserai il profumo.
I giardinieri
appassionati che conosco vanno pazzi per la condivisione, non potrebbero farne
a meno, una pianta può essere bellissima ma diventa straordinaria se c’è anche
qualcun altro che l’ammira o la potrà ammirare fra un po’ di tempo, quando la
giovane talea sarà cresciuta abbastanza, quando il seme si sarà finalmente
svegliato dal suo lungo sonno. Che bellezza, la vita. E’ anche per questo che
ci piace tanto fare foto e pubblicarle sul web. Non è per vanità. E’ per dire
“guarda, guarda quant’è bello!”, vincendo le dimensioni del tempo e della
distanza, creando un giardino virtuale in cui tutti possono mettere un pezzo
del proprio cuore.
Bene ma… che ho preso
di nuovo quest’anno? Ecco:
Una Caesalpinia…
genere nonmiricordo. Un piccolo arbusto (almeno, adesso è piccolo, sembra un
alberetto. Ma le piante che compro da Fabio Maio mi hanno abituata a parecchie
sorprese…), con foglie composte, paripennate. Fiori di un giallo luminoso, con
stami pure gialli, non lunghissimi come nella pulcherrima, il che complica
ulteriormente i miei tentativi di esatta identificazione. Comunque molto
carina. Dovrò tenerla al sole, ovviamente, e quando la sistemerò nel suo vaso
dovrò stare attenta al drenaggio.
Sempre da Fabio ho preso una Lemon grass (Cymbopogon
citratus), profumatissima. La usano tanto nella cucina orientale, voglio
inventarmi anch’io qualche piatto speciale. Saranno contenti i miei amici, che
apprezzano tanto la mia cucina… ci vorrà poco per trovare qualche volontario.
Ehi tornateindietro!
(continua, mica è finita qui)